Mastopessi

È l’intervento elettivo per le mammelle svuotate e cadenti. Riporta il seno all’altezza originaria ricorrendo al proprio tessuto mammario per ridefinire un volume prossimo ad una seconda taglia abbondante o ad un volume maaggiore ricorrendo ad una protesi. Le tecniche sono innumerevoli e lo stesso dott Karoschitz è autore di una tecnica che ben interpreta mammelle con una ricca componente ghiandolare (A New Technique for Mastopexy and Reduction Mammaplasty: The Rolling Bilateral Flap Techinique Advances in Breast Cancer Research – Vol 5, number 2 – April 2016 http://file.scirp.org/pdf/ABCR_2016040817045776.pdf ). Quando si ricorre anche ad impiantare protesi si parla di mastopessi-additiva; mentre si avrà la sola mastopessi limitandosi a ricollocare il seno alla giusta altezza dando proiezione con il tessuto proprio. Mammelle piccoline che comunque non superino di molto i 200gr l’una, daranno risultati strepitosi con il solo taglio periareolare. Nel caso la paziente fosse orientata verso volumi più importanti sarà necessario programmare una sartorialità della mammella che tenga conto dell’eccesso di pelle e del volume auspicato. Qualora si decida per delle protes,i è sempre cosa raccomandabile ricorrere all’impianto sottomuscolare e secondo tecnica Dual-plane, al fine di dare sia una migliore vestibilità alla protesi che di provvedere a riempire il polo superiore armoniosamente. Tutte le suture sono eseguite con punti riassorbibili, mentre i drenaggi qualora necessari vengono rimossi in genere uno o due giorni dopo l’intervento. È intervento eseguibile in anestesia generale come pure in sedazione assistita da anestesia locale può essere eseguito in regime di DH o ricorrere ad una notte di ricovero in clinica. Necessario come per tutte le additive un reggiseno di forgia opportuna da portarsi 24/24h per almeno 1 mese. L’intervento opportunamente gestito non è doloroso e la sola eventuale dolenzia è limitata alle prima 24/30h.